giovedì 24 settembre 2009

Avviso Di Garanzia notificatomi il 24 settembre '09







In primis,hanno sbagliato il nome, mio marito si chiama Gerardo Testa,poi non ho minacciato ma ho solo promesso, avrei offeso l'onore e il decoro... ma bene... intanto l'assassino di Gerardo continua impunito nel disporre a suo piacimento delle vite degli ignari pazienti, almeno io mi sono limitata a rendere inservibile una porta...loro hanno rubato una vita..quella di Gerardo!!!

Dovrò rispondere per i reati di tre artt.594;612;635:

art.594 cp:

L'ingiuria, in diritto penale, è il delitto previsto e disciplinato dall'art. 594 del codice penale ai sensi del quale: Chiunque offende l'onore o il decoro di una persona presente è punito con la reclusione fino a sei mesi o con la multa fino ad euro 516.
Alla stessa pena soggiace chi commette il fatto mediante comunicazione telegrafica o telefonica, o con scritti o disegni, diretti alla persona offesa.
La pena è della reclusione fino ad un anno o della multa fino ad euro 1.032, se l'offesa consiste nell'attribuzione di un fatto determinato.
Le pene sono aumentate qualora l'offesa sia commessa in presenza di più persone.

Quindi nel mio caso bisogna fare la conta delle persone presenti...bene!! Però il punto è che non sono offese..è la VERITA'.. vedremo cosa accadrà... in Italia tutto può accadere!!

Art.612:

La minaccia, in diritto penale, è il delitto regolato dall'art. 612 Codice Penale, che recita: Chiunque minaccia ad altri un ingiusto danno è punito, a querela della persona offesa, con la multa fino a euro 51,00.Se la minaccia è grave, o è fatta in uno dei modi indicati nell'art. 339 Codice Penale, la pena è della reclusione fino a un anno e si procede d'ufficio. Può integrare il reato in questione anche la prospettazione di esercitare un diritto.

Ribadisco, la mia non è una minaccia ma una promessa... Voglio e Pretendo GIUSTIZIA!!!!

Art.635:

L'art. 635 c.p. (danneggiamento) prevede che chiunque distrugge, disperde, deteriora o rende, in tutto o in parte, inservibili cose mobili o immobili altrui è punito, a querela della persona offesa, con la reclusione fino a un anno o con la multa fino a lire seicentomila [€ 309,87].
La pena per il reato di danneggiamento è della reclusione da sei mesi a tre anni, e si procede d’ufficio, se il fatto è commesso:
con violenza alla persona o con minaccia;
da datori di lavoro in occasione di serrate, o da lavoratori in occasione di sciopero, ovvero in occasione di interruzione di servizio pubblico o di pubblica necessità (art. 331 c.p.);
su edifici pubblici o destinati a uso pubblico o all’esercizio di un culto o su cose di interesse storico o artistico ovunque siano ubicate o su immobili compresi nel perimetro dei centri storici, o su cose esistenti in uffici o stabilimenti pubblici, o sottoposte a sequestro o a pignoramento, o esposte per necessità o per consuetudine o per destinazione alla pubblica fede, o destinate a pubblico servizio o a pubblica utilità, difesa o reverenza;
sopra opere destinate all’irrigazione;
sopra piante di viti, di alberi o arbusti fruttiferi, o su boschi, selve o foreste, ovvero su vivai forestali destinati al rimboschimento.

Quanto clamore per degli oggetti... e per la vita rubata di Gerardo??? Tutto tace... !!!

Io non mi arrendo.... lotterò fino all'estremo delle mie forze e del mio respiro per Pretendere ed Ottenere Giustizia!!!!

mercoledì 23 settembre 2009

Negare negare e ritrattare ...... l'importante è non mettersi contro la casta....ASSASSINI!!!




Questa mattina mi presento al reparto di anatomia istologica a richiedere i vetrini dell'agobiopsia fatta a suo tempo a Gerardo. L'interlocutore saputo del decesso e capendo il motivo della richiesta mi fà parlare con chì la esegui( tutto superfluo potevo rifiutarmi ma mi garbava parlarci). Entro in questa cameretta vi era il dot.xxx ed una dott.sa,si allerta fà stampare subito i suoi referti e mi dice: Beh, la mia diagnosi è stata confermata dalla biopsia dell'intervento, quindi tutto giusto no? andava fatta una RESEZIONE, non capisco perchè li richiede per indagare... ed io gli rispondo : vede nessuno ha mai detto che la sua diagnosi era sbagliata ansi, il punto è che non hanno fatto ciò che Lei ha detto e che viene confermato da ben 41 citazioni, ma gli hanno fatto una lobectomia condannandolo a morte con un agonia disumana per ben 8 mesi con 7 devastanti interventi... Detto questo , il dot. si rimangia tutto e mi dice che andava fatta la lobectomia e non la resezione o la terapia.... a quel punto in modo molto ma molto alterato gli sottolineo che conosco bene la potenza della casta e dell'omertà e lui ne è la prova lampante dove si rimangià tutto per cercare di parare il culo agli Assassini.. nasce un colloquio acceso e nel mentre questo mi dice: ma cosa vuol ottenere...i soldi??? ed io a questa frase sbotto e perdo ogni sorta di paziena umana e in termini grotteschi gli dico : il denaro..sempre il denaro, voi avete giurato al dio danaro, mettetevelo nel culo lo sporco denaro se veramente credete alla sua potenza contattate la signora morte e compratevela, l'importante è che in cambio mi ridia mio marito, siete vili e vergognosi e se vi fossero state le telecamere a questo colloquio, lei avrebbe perso immediatamente la poltroncina su cui siede, perchè ciò che avete imparato bene della vostra professione è la supremazia e riempite di cazzate noi ignoranti che ci affidiamo a voi bastardi assassini omertosi, mi vada pure a denunciare chi se ne fotte,almeno le mie sono per litigi e non per omicidi.... Questa è la conferma dell'omertà e dell'appartenenza alla Casta!!!

e-mail Luigi De Magistris

da
teresa lacentra
a
Luigi De Magistris
data
22 settembre 2009 16.19
oggetto
Fwd: Tutti Noi abbiamo il DIRITTO DI VIVERE???
proveniente da
gmail.com
nascondi dettagli 22 set (1 giorno fa)
---------- Messaggio inoltrato ----------Da: teresa lacentra <vogliogiustizia@gmail.com>Date: 29 agosto 2009 07.17Oggetto: Tutti Noi abbiamo il DIRITTO DI VIVERE???A: Luigi De Magistris scrivimi@demagistris.it
Caro Luigi de Magistris, le rinvio l'email del 29 agosto 2009, vorrei che lei desse voce agli Orrori subiti, spezzasse il silenzio dell'omerta che vige nella SSN, siamo in tanti , Testimoni e Vittime di Orrure mediche, lasciati allo sbaraglio, e gettati nel dimenticatoio dell'indifferenza,lottando da soli contro un sistema corrotto e meschino,il suo partito si chiama IDV= Italia dei Valori, ma se il valore primario
art 32
La Repubblica tutela la salute come fondamentale diritto dell'individuo e interesse della collettività, e garantisce cure gratuite agli indigenti.
Nessuno può essere obbligato a un determinato trattamento sanitario se non per disposizione di legge. La legge non può in nessun caso violare i limiti imposti dal rispetto della persona umana.
non viene tutelato ma ansi viene privato deliberatamente come posso attuarsi gli altri valori nonchè diritti??
La prego De Magistris sia il nostro portavoce ci aiuti a salvare gli ignari pazienti, lotti con noi per difendere il diritto sacrosanto di vivere, oggi abbiamo una realtà disumana, dove le lauree vengono comprate dove la politica la massoneria la fanno da padrona, dove i pazienti sono solo un grosso business per i DGR... è una guerra a cui nessuno ci ha informato e non fanno distinzione di età, ammazzano dai piccoli ai grandi.

Aspetto fiduciosa una sua risposta.

Teresa Lacentra

e-mail inviate.....


da
teresa lacentra
a
presidenza.repubblica@quirinale.it,redazione.web@governo.it,alfano_a@camera.it,urpminsalute@sanita.it
data
29 agosto 2009 06.59
oggetto
Tutti Noi abbiamo il DIRITTO DI VIVERE????
proveniente da
gmail.com
nascondi dettagli 29 ago
Perugia 29 Agosto 2009
Al Presidente della Repubblica
Giorgio Napolitano
Al Presidente del Consiglio
Silvio Berlusconi
Al Ministro di Giutizia
Angelino Alfano
Al Ministro della Salute
Maurizio Sacconi
 
Oggetto: Tutti Noi abbiamo il Diritto Di Vivere???
 
Illustrissimi, Vi ruberò solo pochi minuti del Vostro preziosissimo tempo,Vi chiedo di leggere queste righe come se stesse leggendo una parte della vostra Vita, così da poter tentare di capire cosa si prova in certe tragedie ed ingiustizie.Seguendo i TG Nazionali ed altri, tante volte sono stata testimone di come i Vertici dello Stato Italiano si Impegnano nelle operazioni di Pace, di dare la dignità Umana in paesi al di là dell’oceano, di come combattono nei convegni con i vertici del mondo affinché non vi sia la pena capitale per nessun essere umano, nemmeno per i dittatori gettate la spugna, credete e rispettate Il Diritto di Vivere , per il mondo siamo il popolo buono, il popolo umano , misericordioso, ogni anno, addirittura si fà la gara della solidarietà , a chi dona di più. Ed allora fatta questa premessa , solo Voi illustrissimi potete darmi le giuste risposte, solo Voi potete dirmi se devo essere Fiera di essere cittadina Italiana o devo abbassare il capo e nascondermi dalla Vergogna!!!! Sono Teresa Lacentra vedova di Testa Gerardo deceduto il 30 Ottobre 2007-h 1:55, dalla società volutamente chiamato come vittima di malasanità. Ma per me, e perdonatemi sono Orrure che gli occhi di nessuno dovrebbero mai assistere, in ospedale dovrebbe esserci meritocrazia..ma così non è…dovrebbe essere per missione …ma così non è….ci dovrebbe essere trasparenza nell’informazione di alternative….ma così non è!! Mio marito Gerardo è stato condannato a morte con lenta e lunga agonia ad 8 lunghissimi mesi, sottoposto a 7 devastanti interventi,solo per cercare di debellare l’infezione batterica provocatagli; un Agnello innocente che hanno mandato al macello. Di più alla tortura mediante lenta macellazione. Nessuno vorrebbe andare dai medici e quando lo fai, ti affidi: sei inerme, condannato dalla malattia, sai che senza un aiuto esterno non avrai nessuna possibilità. Sai di dover passare attraverso di loro, in fondo sei nelle loro mani e loro lo sanno molto bene; anzi è la cosa che della loro professione conoscono e sanno usare meglio. Speri che il medico farà il massimo per aiutarti ad ottenerla. E’ la sua missione dichiarata e giurata, in fondo. Sarà facile cedere a questo desiderio di credere. Sottovoce, con timidezza chiedi se possono aiutarti; se forse possono consigliarti il miglior specialista o la strada migliore per guarire e quando fai quest’ultima domanda… lì hai toppato!
Quell’esatto momento è uno sbaglio, una resa incondizionata che non andrebbe concessa.
Cadi in un rapporto di servitù e di dipendenza totale. Il patto (sleale ed illegittimo) che implicitamente si instaura è più o meno questo: loro ti danno la speranza, tu gli dai carta bianca. E lì è finita. Lì ti tengono in pugno. Un volgare baratto: la tua ignoranza ed obbedienza per la loro comodità ed insindacabilità! Il tutto condito da un po’ di scena auto-celebrativa e molto persuasiva: miele da una parte, olio di ricino dall’altra, giusto per sciogliere le ultime esitazioni: una bella parata di parole così tecniche ed incomprensibili, quel portamento sacerdotale, quasi trascendentale, una condotta tale da risultare, se non convincente, gravemente umiliante. L’inarrivabilità del dotto scienziato è resa con piena rappresentazione, lo scopo "padronale" è raggiunto: tu non ce la puoi fare ma lui sì, se accetterai di fare tutto quello che ti si dice senza discussioni. Alla ragionevole fiducia si sostituisce la pura fede, sei totalmente cieco. privo di volontà, privo di dignità di parola
Accade anche nei casi meno gravi, come quello di Gerardo (che avrebbe ben potuto avere tutta una serie di alternative di scelta per curarsi); ci sono medici senza scrupoli che fanno apparire le cose come non sono: operazioni prive di rischi, sicure e di sicuro beneficio.
Nessuno che non sia un marziano sarebbe capace di resistere ai facili ed illeciti plagi di un medico, se lui è intenzionato ad attuarli. Ne siamo stati vittima anche Gerardo ed io. Mi dici (ingannandomi ed abusando della sacralità della tua professione) che devo operarmi per tenermi la salute? Il prezzo è la sottomissione? Va bene, gioco a sottomettermi, a fare il bravo paziente, il piccino e l’inutile, solo per un po’ di fronte a quella che mi sembra (o mi induce a credere di essere) in quel momento l’unica persona capace di salvarmi la vita e d intenzionata a farlo. Forse, pensi, la mia accondiscendenza e il mio silenzio lo metteranno nelle condizioni di poter operare al meglio….Ma non va così. Non c’è nemmeno questo premio per l’umiliazione subita in questo patto diabolico...
Nessun premio. Amaro castigo. Indescrivibilmente amaro. Chi più ti promette, capita nella cruda realtà che combini disastri anche maggiori. Promettere, infatti non è difficile, si può promettere perfino l’impossibile per stipulare un contratto. La vera difficoltà, è mantenere ed è l’insieme delle cose a farci capire se un contratto era valido o meno, se è stato stipulato ed eseguito con lealtà e correttezza. Orbene, quando è il momento di passare all’azione, scopri che qualcosa va storto. Dopo l’intervento ci sono delle complicazioni. Ma a quel punto è troppo tardi. Il patto personale di asservimento non ti permette più la libertà cui avresti diritto. Al tuo chiedere rispondono sempre e solo: "Signora l’intervento è perfettamente riuscito, è il paziente che non reagisce!!!" e con queste formule fatte (che sono di una durezza assordante) ti stanno anche dando la colpa di star male!! .Chi subisce una tragedia come quella di Gerardo - e chi lo assiste - si sente impotente. E più la promessa è stata formulata con fermezza dal medico, più il malato si sente tradito per aver rinunciato a sé stesso e per aver offeso la propria intelligenza in concorso con un millantatore, bugiardo, incapace, disumano - solo al fine di cadere dalla padella nella brace. Puoi odiare quanto la vita sia aspra ma non puoi che accettarla. Cosa ben diversa è la motivata richiesta di riparazione che nasce dall’inganno e dal tradimento da parte di un tuo simile! Al prezzo di sofferenze immani! 8 mesi di ospedale, 8 mesi di litri e litri di antibiotici, 7 devastanti interventi chirurgici. Entri in una spirale di confusione e di disperazione. Poi accade la tragedia, la persona a te cara dopo un lungo calvario muore!!! E lì impazzisci, non sai perché,non ci sono risposte, hai solo dei dubbi. Tutto è nato da lì… dai miei dubbi... alla ricerca di una Verità,e dalla sua frase scolpita nella mia mente, come un tocco di campane..don don,:"Teresa, aiutami tu, non farmi morire, Tè…aiutami non voglio morire!!!"Cerchi la verità poni domande ma ti accorgi che ti stanno mentendo,osservi l’omertà di tutti e capisci sulla tua pelle che di fronte hai la Casta Medica..che fare....cane non morde cane….pensi e capisci che devi andare fuori regione, avrei voluto una verità diversa. Avrei voluto credere ad un mondo più in linea con in miei valori. Più solidale, più armonioso, più in grado di darmi pace. Quella pace che forse oggi piacerà ad altri ma che certo non è più la mia. Ho dovuto cedere all’evidenza dei fatti per non fabbricarmi una pace falsa ed artificiosa. Per la verità sono stata chiamata a decidere a pagare un prezzo, rinunciando alla mia tranquillità. Non è affatto una cosa facile. Non pensavo lontanamente che me lo Ammazzavano sotto gli occhi!! Mi dicevo: "Ma dai Teresa possibile che gli hanno creato loro l’infezione, possibile che prendevano i batteri e glieli buttavano nel polmone?? Questo mi dicevo e mi stavo rassegnando. Poi la Verità"!!!
Ed esattamente il 24 luglio 2008, leggo che hanno sbagliato nel diagnosticare, effettuandogli negligentemente un operazione che gli avrebbe causato la Morte dopo lunga agonia.
Il 9 Agosto 2008 ,11 mesi dopo la dipartita di Gerardo,ho esposto denuncia presso la Procura di Perugia, per ora già sto assistendo a delle anomalie ma fin quando non né sono certa non mi sento di accusare nessuno, così come feci prima di esporre la denuncia. A breve dovrei parlare con il P.M. ma già so che forse ingiustizia ci sarà.
Non voglio alludere nulla,è solo e perdonatemi, che se durante tutto il periodo della degenza, e 8 mesi son tanti, alcuni operatori sanitari ci hanno fatto del male; qualcuno ha cercato di aiutarci come poteva; nessuno ha rispettato il suo dovere di uomo, cittadino e professionista; nessuno ha dimostrato di avere quel briciolo di coscienza e di coraggio per opporsi e denunciare l’ingiustizia dei suoi colleghi. Vedere Gerardo che soffriva per indescrivibili dolori, ma soprattutto era terrorizzato da quella ombra, ormai fissa, che gli giaceva accanto:"La Morte" non gli è bastato. Questa seconda categoria di persone, pur meno responsabile, è quella che più mi preoccupa. Puoi fermare un piccolo gruppo di delinquenti, non un grande fenomeno di omertà. Decine e decine di persone (primari, medici, paramedici, infermieri ecc) non hanno saputo dire BASTA, l’urlo della loro coscienza è stato assente. Nessuno è intervenuto come si doveva, nessuno ha parlato e perché ? Per difendere cosa?? Lo stipendio? Il denaro? Il posto? Tutto ciò è molto triste, sia che sia fatto per convenienza, sia che sia fatto per paura perché offende il giuramento di Ippocrate. Quel giuramento è nato audace, quasi eroico ed è stato conservato e confermato nel tempo. Il medico ha al centro della sua missione esclusivamente il paziente e il suo bene. La professione sanitaria non è un lavoro come gli altri. L’Azienda Sanitaria non è una normale azienda: ci sono le vite delle persone ed è disumano che tutto si svilisca a logica di interesse. I pavidi non giurino. Non ci ingannino. Almeno saremmo più protetti sapendo che sono sconsacrati. Potremmo guardare a loro come meritano, come effettivamente sono. Dei businessman della sanità, o delle persone compromesse, non libere di decidere. 
....................................Il Fatto!!!........................................
Il 16 marzo ci ricoverammo al Policlinico di Monteluce - Reparto di Chirurgia Generale e Oncologica (di cui il Professor N. è il primario). Niente accadde fino al 19, quando all’improvviso, in fretta e furia, gli fecero fare tutti gli esami. Con le inevitabili dimenticanze che la fretta comporta. Tant’è che per fare la prova di funzionalità respiratoria dovetti accompagnarlo io con la mia macchina all’altro ospedale di Perugia (Ospedale S.Maria Della Misericordia di Sant'Andrea delle Fratte - N.d.A.), perché se ne erano dimenticati e non si erano organizzati.(questo è anche scritto sul diario infermieristico). Primo errore concreto, di tipo omissivo. Non si parte bene, ma per fortuna, non comporta danni.
Il 20 marzolo operarono. Gli fecero 7 trasfusioni di sangue, drenava litri e litri. Poi il liquido incominciò a cambiare colore . "Signora, tutto normale" questa la risposta quotidiana. Fino a che il liquido cominciò a diventare fetido. Solo a quel punto - dopo ben 13 giorni - si incuriosirono. Fecero gli esami culturali. Verdetto: infezione batterica galoppante… ceppi e ceppi
Si è passati quindi, all’improvviso, da una fase di normalità (o presunta tale) a una fase, per così dire, di emergenza - Questo nonostante si avessero chiare avvisaglie che la situazione stava gradualmente peggiorando. Seconda e più grave omissione? Anche un profano avrebbe ritenuto imprudente aspettare che la situazione si aggravasse fino a divenire una vera invasione infettiva.
Anche se, non abbiamo l’occhio clinico, non siamo mica ciechi. La comune cautela mi dice che si è insistito per non rispettarla
Il 10 aprileGerardo ebbe una crisi da shock settico e dovettero portarlo d’urgenza in sala operatoria per una toilette del cavo pleurico. Gli infilarono 3 drenaggi e gli ruppero 2 coste col divaricatore. Nonostante ciò, l’atteggiamento minimalistico dell’équipe medica continuò. Mai e poi mai furono interpellati degli specialisti per un consulto o una visita, niente di tutto questo; per contro si imboccò la strada dell’occultamento e dell’omertà. Ci sistemarono in una stanza in fondo al corridoio, in modo da evitare il più possibile contatti con soggetti esterni all’équipe. Così nessuno sapeva, nessuno faceva domande scomode, nessuno poteva avallare i nostri sospetti. Lo tennero isolato per 3 mesi per non avere fastidi, per non dover rispondere a qualcuno della loro condotta clinica. Se venne successivamente trasferito in un altro reparto non fu grazie alla loro coscienza ma solo perché noi cominciammo a ribellarci e loro, ad un certo punto, temettero il peggio per sé stessi. Il 16 aprile infatti ebbi una brutta discussione con il Prof. N… Preoccupata gli chiesi perché Gerardo stesse sempre peggio, perché non chiamava degli specialisti, perché quell’infezione. E a quelle domande fatte con la disperazione…lui ebbe l’ardire di rispondere: "Il mio reparto è sano, sono cose che possono capitare, quello di Gerardo è un caso isolato"!!
Capii che con le mie domande e le mie richieste lo avevo in qualche modo messo alle strette e che aveva paura di una denuncia.Allora lo rassicurai dicendogli che io volevo Gerardo guarito. Il mio scopo non era danneggiarlo, a meno che non mi ci avesse costretto. Se non avesse chiamato lui lo specialista di chirurgia toracica allora lo avrei fatto io, suscitando inevitabilmente un clamore che poteva essere evitato. A quelle parole, mi disse che se fossi rimasta tranquilla, lo avrebbe fatto ... e così fu, almeno formalmente, almeno in apparenza.
In ogni caso quello fu un momento chiave, senza veli, in cui capii l’uomo che avevo di fronte. Oggi la mia riflessione è netta, precisa: "Invece di correre ai ripari, invece di salvargli la vita, me lo tieni nascosto per paura di perdere la tua vita agiata e la carriera. Fai ciò che va fatto solo per timore che la cosa possa toccarti personalmente; non per senso del dovere, né per sentimento di umana compassione verso un tuo simile, e nemmeno per la pietà che si concede a chi è stato troppo afflitto per essere considerato ancora un tuo simile".
Avvenne che, nonostante la nostra intenzione di andar via, il nuovo reparto di Chirurgia Toracica adduceva difficoltà a prenderci in carico. In realtà, credo proprio si trattasse di una scusa. Era il reparto di Chirurgia Generale che, pervicacemente, interferiva per non lasciarci andare altrove. A posteriori posso dire che la ragione di quella ostinazione è sin troppo evidente: la paura del tutto fondata, che venissero scoperti tutta una serie di errori anche grossolani commessi - come successivamente abbiamo potuto facilmente accertare, in quanto chiaramente documentati nella cartella clinica.
E così, il 6 giugnoGerardo fu di nuovo in sala operatoria per cambio drenaggio. Stesso reparto.
Se dovessi oggi dire com’è stato il ‘soggiorno obbligato’ in quel reparto, come sono stati gli operatori…beh non basterebbero pagine… un vero incubo, con veri fantasmi. Tanto incombenti su di noi quanto inesistenti per i nostri bisogni.
Il 22 giugnofinalmente ci lasciarono andare secondo i nostri intendimenti, fummo trasferiti al reparto di Chirurgia Toracica del Silvestrini.
26 giugnoToracotomia, gli fanno uno sportello di circa 15cm., così da poter consentire le medicazioni direttamente nel cavo pleurico tramite garze imbevute di amuchina. Gerardo reagì bene, tant’è che il giorno dopo a pranzo riuscì anche a mangiare un po’. Ma verso le 17:00 mi chiese un bicchier d’acqua, e dovemmo fare nuovamente i conti con la realtà.: "Teresa, l’acqua mi va nel polmone!!" mi disse. Pensai a una sua impressione, invece era vero: ciò che ingoiava gli finiva nel cavo pleurico.
Il prof.G.D. - primario dell’epoca reparto di Chirurgia Toracica, disse a Gerardo che le cose non andavano bene. Dagli esami risultò che con l’infezione si erano create due fistole - una bronchiale ed una di 3cm gastro-pleurica. Si rendeva necessario intervenire di nuovo chirurgicamente per una digiunostomia (così che Gerardo potesse essere alimentato direttamente dall’intestino per intenderci).Quel giorno lo tengo stampato fisso nella mia mente…vidi Gerardo rannicchiato su un lato impaurito come un bambino,e piangendo implorava il Prof. di aiutarlo di non farlo morire. Avrebbe fatto tutto ciò che gli diceva di fare, ma lui doveva salvarlo.
il 28 giugno.Nonostante quest’ennesimo intervento il problema non si risolse, perché comunque la nutrizione enterale gli andava a finire nel cavo pleurico, doveva stare sempre in piedi, e quando dormiva non poteva più sdraiarsi,finì col non mangiare , non bere e non dormire per 4 mesi
20 settembreentra in sala operatoria per "chiusura della fistola gastro-pleurica", "chiusura toracotomia", "esofagostomia cervicale" - quest’ultima è la deviazione dell’esofago, te lo portano fuori, sul collo, in modo da isolare completamente la fistola. I drenaggi erano sempre pieni. Un giorno, facendolo alzare dal letto, arrivato in posizione seduta, dal petto come una fontanella usciva del siero, mi sembrava di aver visto un film horror. Lo confortammo, lo tranquillizzammo che era solo un punto di sutura che non teneva, perché lì in quel punto vi era solo pelle e niente tessuto!!!. Ma i giorni a venire, diedero brutte notizie: i punti all’interno non tenevano, la fistola non era chiusa.
Così il 4 ottobrevi fu l’ennesimo intervento per sutura fistola esofagea. Questo settimo intervento fu l’ultimo, il Prof. D.G. ci chiamò e ci disse che aveva eliminato la fistola e aveva utilizzato una macchina speciale per mettere i punti, aveva deviato l’esofago. Ci disse anche che nella sua lunghissima carriera non aveva mai visto un torace così rovinato, rovinato dall’infezione a tal punto che non si riusciva a vedere nulla - neanche i vasi sanguigni, era tutto un appiccicaticcio. Concluse che lui aveva fatto tutto quanto in suo potere: ora anche Dio doveva aiutarci a far si che quei benedetti punti tenessero.
Il paradosso della storia di Gerardo è proprio questo…. I punti tengono, la fistola è chiusa, il midollo risponde, i valori - piano e a fatica - risalgono….ma all’improvviso i batteri diventano immuni agli antibiotici e il 30 ottobre 2007 all’ 1:55 se lo portano via!!! Shock settico!!! A 43 anni nel 2007 morire per shock settico
 
 
..........................Conclusioni.......................................
Illustrissimi,se siete arrivati fin qui con la lettura, Vi sono già riconoscente, mi rendo conto che Gerardo per voi è solo un nome, avete milioni di nomi che vi sottopongono ogni giorno, ma Gerardo non è il solo, qui vi sono ben più di 90 decessi al giorno per Malasanità! Il dato è stato dato dal corriere Ora se 90 sono quelli ufficiali,quanti saranno gli ufficiosi,questo dato non è stato smentito..perchè? ma poi in realtà quanti sono ? Tanti , troppi omicidi non puniti
Nel caso di Gerardo, abbiamo esposto denuncia solo dopo aver appurato che vi era colpa, è vero è una perizia di parte,(ma viene confermata da 41 libri) e non ha valore di accusa certa, ma forse non sarebbe il caso che i denunciati fossero sospesi, fino a indagine conclusa??In Calabria quanti morti ancora per intervenire??
Non sarebbe più coscienzioso, proteggere tutti quei pazienti ignari , che come il mio Gerardo hanno e stanno riponendo nelle loro mani le proprie Vite!!!
E se poi dopo si venisse a scoprire che vi era il reparto degli orrori?? Di chi sarà la colpa? La mia che sto urlando Basta!!? O delle istituzioni che non vogliono ascoltare o che non hanno gli strumenti per intervenire!!!?
 
Vi ringrazio e fiduciosa aspetto un Vostro riscontro
Teresa Lacentra vedova di Testa Gerardo