sabato 22 dicembre 2007

La Lettera per la Grande Unica Francesca


Testa Gerardo & Lacentra Teresa

22 Novembre 2007

Dott.sa Francesca Orfei


Carissima Amica mia, perché tale ti sei dimostrata, ti scrivo perché non riuscirei mai a dirtelo a voce, poiché sicuramente un nodo alla gola, non mi farebbe più parlare, già adesso nell’accingermi a scriverti, i ricordi e il dolore, s’impossessano di me.
Io volevo ringraziarti dal profondo del mio cuore, per avermi consigliato e guidato sulla giusta strada, mi hai aiutato a non sbagliare, in quell’orribile mattina, un’altra persona visto, il mio accanimento, il mio stato d’animo, forse non mi avrebbe detto nulla per non essere frainteso, ma tu per quel poco che mi conoscevi, mi hai detto la verità, quell’insopportabile e atroce verità, mi hai fatto aprire gli occhi mi hai dato la possibilità di scegliere, se abbandonarlo ai sedativi o accompagnarlo fino alla fine, Grazie Francesca …..Grazie…...con tutta la mia anima sempre….. sempre Grazie.
Anche se sono state ore....minuti....secondi….d’atroce sofferenza…quel impotenza di non poterlo aiutare,gli avrei dato la vita mia e il non poter far nulla mi svuotava ,ma siamo stati insieme….io c’ero …… quando la Vita Mia apriva gli occhi… io c’ero……quando aveva bisogno di un sorso d’acqua ..io c’èro …..ricordo che mi vide spaventata, (ero forte ma non al punto di mascherare tutto)con uno sforzo enorme e con un filo di voce mi disse: ”mò ..no…non ti preoccupare…sto bene….sto bene…more…sto bene”.
Ti rendi conto, in quei momenti, in quelle condizioni, Lui ..l’Amore mio…si preoccupava di me…e quando fu il momento di lasciarci, nel suo ultimo sguardo c’ero io……..il suo ultimo respiro l’ho respirato io.
Di questo ti sarò sempre grata, non mi sarei mai perdonata di averlo lasciato solo, No.. non me lo sarei mai e poi mai perdonato, già adesso sto così, figuriamoci se avessi anche questo di rimorso, chissà forse…. non lo so… non posso nemmeno immaginarlo,solo adesso mentre lo scrivo provo delle brutte sensazioni….figuriamoci se fosse vero.
Mi viene spesso in mente, quella notte e con quanta dolcezza, spiegasti a Gerardo che non potevi restare lì con lui perché dovevi prenderti cura dei pazienti della rianimazione, lo tranquillizzasti dicendogli che eri di sotto, ma c’eri.
Di queste e di tante altre cose ti ringrazio, la finisco qui altrimenti non è più una lettera,ma diventa un libro.


Con infinito Amore
Gerardo & Teresa

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